Musei della Provincia di Varese

Per agevolare la consultazione, è possibile effettuare la ricerca per parola chiave e per sede.

Sede: via Leopoldo Giampaolo 1, 21061 Maccagno con Pino e Veddasca
Info: L'idea di un museo a Maccagno, piccolo Comune della Provincia di Varese di 2200 abitanti, comincia a prendere corpo nel 1977. Giuseppe Vittorio Parisi, un artista nato a Maccagno nel 1915, impegnato ormai da anni come docente e come operatore di ricerca visiva, torna per una vacanza sul Lago Maggiore e ne rimane affascinato. L'ambiente ancora incontaminato, una certa vivacità legata a un turismo nordico in crescita, la vicinanza con la Svizzera e quella serenità che nasce dal connubio tra lago e collina sollecitano un nuovo interesse da parte sua. Ripensando agli incontri con l'amico Argan e con artisti e operatori culturali romani e all'ipotesi spesso fatta con loro di un Centro per l'arte, che debba essere decentrato rispetto ai grandi agglomerati urbani, non gli par vero di individuare nel suo paese d'origine il luogo ideale per un'operazione del genere. (…) Dopo i primi contatti con le autorità comunali, che non ne escludono la fattibilità, Parisi precisa la proposta, mettendo a disposizione del Comune, in accordo con la moglie Wanda Valle, la sua ampia collezione d'arte, che si compone di oltre duemila opere. Una collezione vasta, che si articola intorno all'ampia produzione dell'artista ma spazia anche dentro l'arte italiana del nostro secolo. Nel tempo numerosi sono stati gli "scambi" tra le opere di Parisi e quelle dei suoi colleghi, nati dai contatti diretti e conseguenti spesso ad amicizie che si sono dimostrate rilevanti anche nella definizione poetica propria di Parisi.
Tutto questo confluisce nella donazione dei coniugi Parisi-Valle al Comune di Maccagno, che si attiva per l'istituzione del Polo culturale "Fondazione Parisi-Valle" che viene deliberato dal Consiglio Comunale nel 1979 e che si conclude nel 1998 grazie all'apporto determinante della Provincia di Varese. Inizia così l'iter che, nel giro di vent'anni, porta alla realizzazione di uno dei pochi musei italiani sorti in Italia nel dopoguerra.
Tel. 0332 561202
Sito web: https://www.museoparisivalle.it

Sede: Via Andrea Costa 29, 21052 Busto Arsizio VA 
Info: La Fondazione Bandera per l’Arte nata per volontà di Luigi Bandera, imprenditore bustese che attraverso questa scelta ha voluto compiere un atto di mecenatismo nei riguardi della sua città e della Regione, è stata giuridicamente riconosciuta dalla Regione Lombardia con delibera del 17 dicembre 1999. Lo statuto precisa che finalità della Fondazione è l’attuazione di iniziative di rilevante interesse artistico e culturale, quali l’attività di studio, ricerca e documentazione, volte all’acquisto, manutenzione, protezione o restauro di beni artistici, mediante l’attuazione di iniziative e manifestazioni nei campi dell’arte e del collezionismo. La Fondazione promuove e organizza convegni, seminari, mostre con l’intento di diffondere l’interesse per l’arte anche attraverso una programmazione didattica rivolta alle scuole; effettua inoltre studi e ricerche, nonché attività di raccolta della documentazione, di catalogazione e pubblicazione dei beni artistici e culturali. La Fondazione è ospitata in un edificio di origine industriale nel quale non mancano soluzioni architettoniche di ascendenza liberty; lo spazio espositivo vuole essere un centro di interesse artistico per un vasto pubblico, senza perdere di vista la valorizzazione del patrimonio locale, ponendosi come luogo d’indagine e di confronto per la città e il territorio. La Fondazione rappresenta un polo culturale di primaria importanza e svolge una programmazione artistica di rilevanza nazionale ospitando manifestazioni dedicate a maestri consacrati ed a nuovi protagonisti della scena artistica, proponendo un programma multidisciplinare su più livelli in grado di coinvolgere il pubblico più giovane oltre a quello dei collezionisti e degli appassionati d’arte.
Tel. 0331 322311
Sito web:www.fondazionebandera.it

Sede: Via Canton Lombardo 21050 - Gorla Maggiore VA
Info: La Fondazione Torre Colombera deve il proprio nome all’omonima torre ,antica struttura medioevale, utilizzata in tempi passati anche per l’allevamento di colombi viaggiatori (da qui li nome “Colombera”) e trasformata dai primi anni ’90 in spazio espositivo sede di numerose mostre. La Torre Colombera faceva parte di un sistema difensivo di tre torri, situate sul ciglio terrazzato della valle Olona in posizione strategica come difesa e controllo del territorio. Le altre due torri sono anonimamente inglobate nel tessuto urbano e ridotte ad abitazione privata; solo la Colombera è giunta a noi integra sia pur con alcune modifiche rispetto alla struttura originale. Dal punto di vista storico la torre è da classificare tra le “case-forti”1 medioevali di età comunale e viscontea diffuse su tutto il territorio lombardo. I recenti restauri hanno evidenziato che alcuni elementi costruttivi sono tali da poter affermare che la costruzione risalga al periodo tardo romano longobardo e non all’ XI sec. come ritenuto prima degli interventi di ristrutturazione. Alcune analogie fanno pensare che possa essere coeva alla torre del complesso di Torba in valle Olona sotto Castelseprio. Quasi sicuramente la “Colombera” era una torre di difesa e vigilanza, avamposto di Castelseprio, importante e strategico centro dei Longobardi. (VI-VIII sec. d.c.) La presenza a Gorla di un significativo insediamento di gente Longobarda è attestata da numerosi documenti notarili dell’ undicesimo e dodicesimo secolo i cui contraenti vengono espressamente indicati come gente di legge Longobarda. Moltissimi i toponimi di terreni e vocaboli dialettali di origine longobarda ancora presenti in paese. Particolarmente significativo il toponimo Canton Lombardo da tempo immemorabile nome del rione in cui le torri sono collocate. Le tre torri subirono, nel 1287, l’onta di una mozzatura per punire i Gorlesi che, nella lotta per la conquista della Signoria fra i Della Torre e i Visconti, si schierarono dalla parte di Castelseprio in cui si erano rifugiati i Torriani fuoriusciti da Milano. Prima degli scontri finali a Gorla Maggiore si accamparono i Comaschi accorsi in aiuto dei Della Torre. Ottone ViscontiPer ordine di Ottone Visconti2 Castelseprio venne rasa al suolo e con essa diroccate tutte le strutture militari di difesa sparse sul vasto territorio del Seprio. I segni che la torre dovette subire pesanti danni sono ben visibili sulle pareti est e sud che presentano vaste ricostruzioni in laterizi attribuibili con certezza ai due secoli successivi. Sicuramente fu allora che vennero rase al suolo anche le mura di difesa e collegamento tra le torri, le cui tracce sono emerse durante il restauro (molto improbabile invece la presenza di un fossato).
Tel. 0331 617121
Sito web:
http://www.torrecolombera.it/

Sede: Via Fornaci 3, 21035 Cunardo VA
Info: Le fornaci Ibis sono un luogo magico, pieno di storia, ultima testimonianza di una florida attività che caratterizzava la zona. Vi si arriva da una rotonda proprio scendendo oltre l’abitato di Cunardo, inoltrandosi all’interno di una grande area verde lontano dal traffico della strada principale. Improvvisamente, tra filari di secolari alberi si staglia il profilo dell’altissima ciminiera in pietra, e la vista viene richiamata dal complesso della costruzione rurale, che è rimasto in gran parte com’era ai tempi della sua edificazione nel 1800.
Tel. 0332 991612
Sito web:
https://www.milanoalquadrato.com/2017/11/07/fornaci-ibis-di-cunardo-connubio-perfetto-fra-natura-e-arte/

Sede: Piazza Cesare da Sesto 1, 21018 Sesto Calende
Info: L’attività dello Spazio Cesare da Sesto inizia alla fine degli anni quaranta (1949) nell’ambito della Società Storico-archeologica Cesare da Sesto che faceva tutt’uno con la Pro Sesto. La vivacità culturale-artistica si accrebbe negli anni del dopoguerra favorita dalla vicinanza di Sesto Calende alla città di Milano e dalla residenza nei pressi del Verbano di artisti assurti poi a fama internazionale (Fontana, Baj, Sangregorio, Adami, Azuma). Nel 1961 venne promosso il premio nazionale “Cesare da Sesto” al fine di creare un’occasione di lancio per giovani artisti ancora poco conosciuti. Il premio venne attribuito sino al 1968 e riproposto poi in un’unica edizione ad alto livello nel 1994. La sede espositiva venne più volte dislocata e dal 1992 è stabilmente ospitata nel Palazzo Comunale. Qui si svolge l’attività principale: mostre di pittura, fotografia, scultura, mentre in sedi esterne vengono allestite installazioni quali Fuor d’acqua (nel 1992) o mostre di grandi opere scultoree come, ad esempio, Sangregorio nel 2003. Negli oltre cinquant’anni di attività delle commissioni elette a organizzare e gestire progetti artistici, il patrimonio della Cesare da Sesto si è arricchito (in gran parte attraverso le donazioni degli artisti che hanno esposto in questo “glorioso” spazio come Azuma, De Filippi, Licata, Baj, Lischetti…) di opere di alto contenuto storico-artistico: oltre cento tra dipinti e sculture. Tra le recenti iniziative si segnalano: l’apertura verso il mondo dei giovani con seminari rivolti a studenti di Istituti di insegnamento superiore aventi per oggetto l’arte contemporanea e il contesto in cui gli artisti oggi operano; eventi di breve durata a cura di artisti ospiti; la collaborazione con altre associazioni culturali e/o istituzionali attive nella città di Sesto Calende.
E-mail: spaziocesaredasesto@gmail.com
Sito web: http://www.comune.sesto-calende.va.it/gli-spazi/spazio-cesare-da-sesto/

Sede: Via Dante - 21030 Marchirolo (VA)
Info: Creata nel 1996 con lo scopo di valorizzare e documentare la produzione artistica di tre grandi scultori locali, Eugenio Pellini, Eros Pellini e Adriano Bozzolo, la Gipsoteca Spazio Scultura Pellini Bozzolo raccoglie i calchi in gesso realizzati dai tre scultori, preziosa testimonianza del processo creativo delle loro opere.
Tel. 0332 997130
Sito web: https://www.beniculturali.it/luogo/gipsoteca-spazio-scultura-pellini-bozzolo#posizione