Musei della Provincia di Varese

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Sede: Lungolago Perabò 5, 21014 Laveno-Mombello VA
Info: È lunga oltre 160 anni la storia che lega Laveno alla ceramica e di questo connubio è testimonianza il Museo Internazionale Design Ceramico (MIDeC). Il museo è ospitato dal 1971 nel cinquecentesco palazzo Perabò a Cerro di Laveno Mombello. La sua apertura, con il nome di Civica Raccolta di Terraglia, fu dovuta a un iniziale deposito di opere in ceramica provenienti dalla Società Ceramica Richard-Ginori. A ciò si aggiunsero altri oggetti in ceramica appartenuti a collezioni private. In anni recenti ulteriori opere, frutto di donazioni, segnano l’apertura verso un continuo viaggio nell’arte ceramica, compiuto anche attraverso l’organizzazione di mostre temporanee. La visita al museo rende evidente la caratteristica impronta data alla produzione ceramica locale dai vari direttori artistici delle ceramiche lavenesi che hanno reso celebre le terraglie made in Laveno anche oltre confine. Solo per citare alcuni dei nomi che hanno segnato il cammino si possono ricordare Guido Andlovitz, considerato tra gli artefici della storia ceramica italiana, e Antonia Campi, designer e ceramista tra le più originali e moderne. Negli ultimi decenni il MIDeC è cresciuto ancora e la collezione si è arricchita di nuove ed originali opere di artisti contemporanei. Questo testimonia il fatto che la ceramica, oltre che materiale del quotidiano, resta da sempre materia privilegiata per l’espressione artistica in ogni tempo.
Tel. 0332 625551
Sito web: https://midec.org/

Sede: Via Monastero 10, 21050 Cairate VA
Info: Il monastero di Santa Maria Assunta è un ex monastero oggi adibito a museo e area espositiva. La sua edificazione risale al 737 e proseguì in epoche successive con numerose modifiche, che proseguirono quando nel 1801 l'edificio fu acquistato da tre privati, che lo adibirono ad uso abitativo. Oggi il complesso è di proprietà della provincia di Varese. l'odierno monastero di Cairate è il frutto di innumerevoli mutamenti alle strutture avvenuti nel corso dei secoli. Oggi il complesso si mostra con un nucleo centrale quadrangolare sviluppato intorno a un chiostro e disposto su due piani. Qui si trova la parte centrale del museo e degli spazi espositivi. A questo nucleo è affiancato un ulteriore corpo di fabbrica che parte dell'angolo nordorientale dell'edificio principale e che oggi ospita uffici comunali. Un terzo fabbricato si aggancia al medesimo angolo, ma si sviluppa verso ovest anziché verso nord. Entrando da quello che oggi è l'ingresso del museo, affacciato su un ampio giardino, si accede a un breve corridoio che conduce al chiostro e su cui si aprono la biglietteria del museo, da cui parte il percorso espositivo, a sinistra, e la sala dove sono visibile le fondamenta dell'abside centrale della chiesa del monastero. La chiesa, che in passato era costituita da tre navate absidate, oggi non è quasi riconoscibile se non fosse per l'altare e per l'apparato pittorico. La navata meridionale non è più visibile e le sue fondamenta si trovano sotto il giardino, mentre le navate centrale e settentrionale sono parte degli spazi espositivi del museo. Passando dalla sala dell'abside della chiesa si accede all'antica aula della chiesa riservata alle monache. Qui l'affresco dell'Assunzione della Madonna di Aurelio Luini ricopre l'intera parete orientale. Procedendo verso ovest si accede a una seconda aula destinata alla popolazione del borgo, dove si trova l'altare maggiore. Oggi il monastero di Cairate ospita un museo che accoglie i reperti rinvenuti nell'area circostante, oltre agli affreschi preservati fino ai giorni nostri. L'allestimento museale è costruito su tre differenti percorsi in quattordici sale all'interno dell'area del chiostro rinascimentale, che hanno le seguenti denominazioni: "Prima del monastero, età romana e tardo antica", "Il monastero altomedievale, età longobarda" e "Il monastero dal Romanico al Rinascimento". Esiste poi un quarto percorso, su prenotazione, all'interno dell'area di San Pancrazio (sede comunale) relativo alla "Stanza dei fiori" (XV secolo) e alle mura di recinzione medievali del complesso monastico, all'impianto per la fusione di una campana bassomedievale e ai resti di una cisterna romana e di una ghiacciaia medievale.
Tel. 345 101 8929
Sito web:
https://www.museionline.info/tipologie-museo/monastero-di-santa-maria-assunta-cairate

Sede: Via G. Marconi 31, 21033 Cittiglio VA
Info: Il museo ospita numerosi cimeli e documenti che consentono di rivivere vita e imprese di Alfredo Binda. I pezzi più pregiati della collezione, sono le due biciclette Legnano che contribuirono ai trionfi dei campionati del Mondo del '30 e del '32. Tra i cimeli non manca, naturalmente, la mitica cornetta che Binda suonava nella banda di Cittiglio.
Tel. 0332 601434
Sito web: https://cultura.gov.it/luogo/museo-alfredo-binda#descrizione

Sede: Via G. Marconi 31, 21033 Cittiglio VA
Info: Il museo ospita numerosi cimeli e documenti che consentono di rivivere vita e imprese di Alfredo Binda. I pezzi più pregiati della collezione, sono le due biciclette Legnano che contribuirono ai trionfi dei campionati del Mondo del '30 e del '32. Tra i cimeli non manca, naturalmente, la mitica cornetta che Binda suonava nella banda di Cittiglio.
Tel. 0332 601434
Sito web: https://cultura.gov.it/luogo/museo-alfredo-binda#descrizione

Sede: via Brusa 6, Bodio Lomnago VA
Info: Appenzeller Museum, nato nel 2009 come «album» dei ricordi di famiglia, è divenuto negli anno un Museo multi-tematico, che oggi raccoglie più di 60.000 «pezzi», che coprono gli interessi culturali più disparati. E’ ubicato a Bodio Lomnago, nelle ex scuderie del conte Piero Puricelli su una superficie di oltre 300 mq. Pubblica il mensile «La Voce», realizza video-racconti, organizza mostre. Il Museo è interamente privato, non gode di finanziamenti di alcun tipo e non ha fine di lucro. La visita (durata circa un’ora e 45 minuti) è gratuita e solo su prenotazione.
Tel. 335 7578179
Sito web: www.museoappenzeller.it

Sede: Piazza della Motta 4, Varese
Info: Situata all’interno dei Giardini Estensi, Villa Mirabello deve il proprio nome alla collina da cui si ammira uno splendido panorama del Lago di Varese e delle Alpi. La villa, edificata nel corso del XVIII secolo dal Conte Gaetano Stampa di Soncino, divenuta poi di proprietà di Luigi Taccioli e, modificata in profondità nel 1839 con la costruzione di una scuderia, passa successivamente ai marchesi Litta Modignani. Dal 1948 è proprietà dell’amministrazione comunale e oggi ospita il Museo Archeologico di Varese e una Sezione Risorgimentale. Per la ricchezza e l’importanza dei materiali, il Museo fin dalla sua fondazione ha costituito un imprescindibile punto di riferimento per gli studiosi di preistoria italiani e stranieri, ma anche per il pubblico generico e per quello scolastico. La collezione del Museo Archeologico nasce dalla raccolta del Museo Patrio, arricchita e potenziata nella parte archeologica grazie ai numerosi reperti propri della zona e provenienti dalle campagne di scavo e ricerca dell’insediamento palafitticolo dell’Isolino Virginia e nel sito di Bodio Centrale, entrambi inclusi nel sito seriale UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”. L’Isolino Virginia è noto a livello internazionale per aver fornito le date più antiche fra gli insediamenti palafitticoli dell’arco alpino e per la lunghezza della sua frequentazione umana, protrattasi per più di quattromila anni, fino alla fine dell’età del Bronzo (da 5.300 a 900 anni a.C.). I reperti del periodo preromano illustrano la Cultura celtica di Golasecca (IX-IV sec. a.C.), che ha caratterizzato la Lombardia occidentale nel corso dell’età del Ferro: si possono ammirare alcuni fra i più antichi esempi di scrittura del territorio, conservati su una coppa in ceramica rinvenuta a Sesto Calende e su una stele funeraria da Vergiate, e lo spettacolare corredo funebre che ha accompagnato il sonno millenario di un guerriero seppellito a Sesto Calende nel VI sec. a.C. Il patrimonio di epoca romana ripercorre la progressiva assimilazione culturale delle popolazioni celtiche al costume e all’organizzazione politico-amministrativa del mondo romano; il lapidario raccoglie iscrizioni di età romana di grande interesse storico, economico e sociale e commuovono le epigrafi di carattere personale. L’esposizione segue un criterio cronologico e affianca all’esposizione dei reperti una ricca pannellistica che li contestualizza nell’ambito della storia del territorio, ricostruendo ritmi e gesti della vita quotidiana del tempo. Il racconto della storia porta il visitatore fino al grandioso dipinto di Eleuterio Pagliano “Sbarco dei Cacciatori delle Alpi a Sesto Calende”, dove un progetto multimediale site specific anima la battaglia di Varese del 23 maggio 1859, nella città che fu la prima ad essere liberata da Garibaldi che iniziava la sua impresa di unificazione della penisola. Attualmente il museo sta investendo su attività scientifiche di restauro e di riallestimento delle collezioni e sulla creazione di nuove collaborazioni con vari istituti universitari e sul consolidamento di quelle già esistenti.
Tel. 0332 255485
Sito web: https://www.museivarese.it/sedi/villa-mirabello/